Abbiamo parlato in passato di come SESA Spa di Este appoggi il Consorzio Biorepack per facilitare le famiglie nella raccolta differenziata dei rifiuti dell’umido. È tutt’ora molto difficile capire se stiamo conferendo nell’organico una plastica oppure una bioplastica e di bioplastiche ce ne sono sempre di più.
Coloro che lavorano nel settore della raccolta dei rifiuti le chiamano manufatti. Parliamo dei sacchetti che usiamo per comprare la verdura, oppure le shopper che ci dà il negozio, o ancora stoviglie e piatti. Tutto ciò può essere assimilato a un rifiuto organico come per esempio allo scarto di un frutto o alle bucce delle patate. Mai come al giorno d’oggi è importante fare una buona raccolta differenziata perché solo così si può dare ai rifiuti una vera circolarità di utilizzo.
Magari succede di rado, ma non possiamo gettare una confezione di passata scaduta nell’umido pensando che dentro ci sia del pomodoro. Ciò influisce in maniera negativa nella lavorazione del rifiuto organico al fine di dargli nuova vita. La sua lavorazione può generare altre risorse, come per esempio il compost ammendante oppure energia o, ancora, il biometano. Tutte cose importanti per poter ridurre l’utilizzo di materie prime che depauperano o inquinano la nostra terra.

Le serre che si trovano vicino all’azienda SESA Spa sono un vero aiuto per le donne in difficoltà
Dalla raccolta dell’umido e dalla conseguente lavorazione dei rifiuti organici otteniamo, appunto, anche energia. È un esempio di ciò proprio SESA Spa di Este. Gli impianti dell’azienda sono molto evoluti dal punto di vista tecnologico e riescono a creare molte risorse importanti. Oltre alle risorse create anche l’impegno dell’azienda estense nel sociale è davvero ammirevole. Ne sa qualcosa la Cooperativa Montericco e Padre Luciano Massarotto lo racconta nel dettaglio. Racconta la sua esperienza, la sua voglia di aiutare il prossimo, di aiutare le persone in difficoltà. Nello specifico parliamo di donne che non riescono a entrare nel mercato del lavoro. Sono mamme con figli che nessuno voleva assumere ma che ora possono ritrovare la dignità.
Non c’è molto da dire se non che è stato creato un circolo virtuoso fra tecnologia e sociale, tra i rifiuti che produciamo ogni giorno e i fiori. SESA Spa ha costruito alcune serre vicino all’azienda e queste serre sono state donate alla Cooperativa Montericco, una cooperativa retta da francescani, ben 10 anni fa. In tutti questi anni molte donne si sono alternate nel lavoro alla serra, nel coltivare amorevolmente fiori e piante per poi venderle esternamente. Un vero impiego insomma che ha aiutato ciclicamente queste ragazze a potersi reinserire nel mondo del lavoro perché purtroppo le donne hanno problemi di inserimento lavorativo triplo di quello dei maschi. Il lavoro alla serra dà loro una professione che possono sviluppare e uno stipendio, ma soprattutto è un modo per poter trovare future occupazioni.

La serra di SESA Este gestita da Padre Luciano è anche la base per sensibilizzare le persone a una buona raccolta dei rifiuti
“Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare la S.E.S.A.”, spiega Padre Luciano. “Da un lato ci dà l’elettricità, il calore e l’acqua, che sono produzioni derivanti dalla trasformazione del rifiuto umido; per noi è un enorme risparmio sui costi. Dall’altra ci procura una parte della clientela. Per esempio adesso stiamo preparando 40mila piccole stelle di Natale, che andranno ai ragazzi delle scuole, confezionate insieme ad un biglietto dell’azienda che spiegherà come, facendo bene la raccolta differenziata, l’umido si trasformi in compost, acqua, calore, luce e lavoro per le donne di una cooperativa sociale”.
Insomma un impegno sociale quello di SESA Spa di Este che vuole anche sensibilizzare bambini e famiglie sulla necessità di una buona raccolta dei rifiuti. Come più volte detto dai portavoce dell’azienda estense i loro progetti di Educazione Ambientale sono impostati sul far capire ai più giovani l’importanza del contatto con la natura e sul fatto che è altrettanto importante gestire le risorse in maniera circolare.
Padre Luciano poi ci fa capire con le sue parole che i prossimi passi per innovare la serra riguarderanno proprio le infrastrutture della stessa. “Abbiamo il sogno di accrescere l’attività installando dei banchi a scorrimento, cioè passando dalle piante coltivate a terra a quelle coltivate ad una certa altezza. Sarebbe un grande vantaggio per la schiena di chi lavora, ma anche per la qualità dei prodotti, che sarebbe migliore e più omogenea.”
Nel prossimo futuro vedremo cosa potrà succedere da una raccolta differenziata sempre più ottimale, quali risorse si potranno riciclare e riutilizzare.