In anni recenti sempre più paesi si stanno impegnando attivamente per promuovere una transizione digitale che sostenga la lotta contro il cambiamento climatico in nome della sostenibilità ambientale. Il processo di digitalizzazione già in atto in tutto il mondo, infatti, ha un ruolo chiave sotto il profilo della sostenibilità. Attualmente le emissioni mondiali annuali di CO2 corrispondono a circa 51 miliardi di tonnellate, in gran parte imputabili alla produzione industriale e a quella di energia elettrica.
A proposito di queste ultime, un rapporto redatto dal team di The European House – Ambrosetti del settembre 2021 ha evidenziato alcuni dati piuttosto interessanti. Il rapporto sottolinea che «l’adozione pervasiva di tecnologie digitali nel processo produttivo abilita livelli di efficienza energetica impensabili rispetto al passato». Inoltre, individua nel digitale «una tecnologia chiave per aumentare la capacità del sistema energetico» e «per permettere l’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete».
In ogni caso, ancora in questo rapporto si legge che «l’impatto forse più significativo in prospettiva del digitale non è sul sistema energetico e produttivo». La transizione digitale, infatti, ha il suo punto di forza nella «capacità di creare nuovi modelli di consumo, produzione e lavoro che siano disconnessi dal consumo di risorse». A questo, secondo il rapporto, va aggiunta la possibilità non secondaria che il digitale promuova comportamenti individuali e di sistema più virtuosi nei confronti dell’ambiente.
L’Unione Europea punta sul digitale per raggiungere la neutralità climatica
La transizione digitale può fornire un prezioso contributo per raggiungere l’ambizioso obiettivo di un’Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Le tecnologie digitali, infatti, impattano profondamente sul modo di vivere e di fare impresa negli stati membri dell’Unione Europea. Per questo motivo la Commissione europea sostiene attivamente tutti quei progetti che mirano a creare un’economia più sostenibile attraverso l’uso di tecnologie e strategie digitali.
Il sostegno a progetti di questo genere si declina in una pluralità di interventi a seconda dei settori coinvolti. Per esempio, la Commissione europea ha più volte sottolineato che la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria dovrebbe essere una priorità per la trasformazione del sistema sanitario. In questo ambito, quindi, le misure di sostegno supportano le autorità nella definizione di quadri strategici, tecnici e di governance orientati in tal senso. Anche la trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni rappresenta un modo per migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi e ridurne i costi di gestione. Inoltre, un aspetto rilevante dell’e-government nelle pubbliche amministrazioni è che garantisce una trasparenza che promuove le pratiche etiche e riduce i rischi di corruzione.
Il contributo della transizione digitale al processo mondiale di decarbonizzazione in tema di sostenibilità ambientale
Nell’ottobre 2021 Atos Italia e The European House – Ambrosetti hanno pubblicato un rapporto intitolato «Verso una Net Zero Society. Tecnologie e strategie digitali per un mondo a emissioni zero», che si sofferma in particolare sul contributo della transizione digitale al processo di decarbonizzazione. Giuseppe Di Franco, presidente e amministratore delegato di Atos Italia e vicepresidente di Atos Group, ha dichiarato che «digitalizzazione e decarbonizzazione hanno destini “gemelli”».
Il modello di impatto delle tecnologie digitali sul processo di transizione verso la neutralità climatica sviluppato nel Rapporto Atos si concentra su sette dimensioni fondamentali. Queste sono: efficienza, circolarità, elettrificazione, sostituzione delle fonti fossili, conservazione dell’energia, rimozione della CO2 e infrastrutturazione. Su ognuna di queste dimensioni le tecnologie digitali hanno la possibilità di agire come vere e proprie leve, fornendo un contributo più o meno diretto. Il Rapporto Atos sottolinea per esempio che «le tecnologie digitali sono abilitatori trasversali di efficienza energetica», ottimizzando i processi lungo tutta la catena del valore dell’energia.
Secondo il Rapporto Atos, la transizione digitale rappresenta uno dei «principali strumenti per la riduzione dell’impatto ambientale delle aziende nel breve e nel medio periodo». Per quanto riguarda l’Italia, la conclusione è che il digitale «contribuirà all’abbattimento del 53,2% delle emissioni italiane al 2050».
Fonte: https://reform-support.ec.europa.eu/what-we-do/digital-transition_it
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