Sabato 15 ottobre si celebra la Sesta Giornata Internazionale della Riparazione: una grande festa della riparazione con decine di eventi organizzati da riparatori professionisti, aziende e gruppi di riparazione comunitaria in tante città del mondo.
Il tema di quest’anno sarà Riparare ovunque.
Quante volte ci siamo sentiti dire: «Le conviene comprarlo nuovo…»? Ogni volta che proviamo a riparare un elettrodomestico o un apparecchio elettrico ed elettronico, sentiamo la stessa frase e troviamo problemi nel reperire pezzi di ricambio, costi alti dell’intervento, guasti non aggiustabili.
In Svezia, per incentivare il recupero, è stata introdotta una legge che dimezza l’Iva (dal 25 al 12 per cento) e consente di detrarre le riparazioni, anche le più piccole, dalla denuncia dei redditi.
In Italia stanno prendendo piede diverse tipologie di locali dove poter riparare i vostri oggetti che si sono rotti: i Restarters, che abbiamo importato dalla Gran Bretagna, e i Repair Cafè, di origine olandese.
I Restarters sono vere e proprie comunità che, grazie al web, organizzano i Restart Party dove qualsiasi oggetto elettrico o elettronico può essere portato per tornare a funzionare perfettamente. Sono come dei mercatini del fine settimana, con la differenza che qui si montano e smontano computer, televisori, lavatrici, smartphone, tutti oggetti potenzialmente sottratti alla catena dei rifiuti o allo spreco dell’oblio casalingo (abbiamo, in media, 8 piccoli elettrodomestici a famiglia, buttati in qualche cassetto).
Info su https://www.restarters.it/
Il secondo canale è quello dei Repair Cafè, nato dalla vulcanica fantasia di una mamma olandese, Martine Postma, stufa di essere costretta a cambiare continuamente cellulare e phon.

Oggi Repair Cafè Foundation è un network, con 1.500 punti per le riparazioni, in tutto il mondo, dei quali 12 in Italia, da Trento a Roma. Per aprire un Repair Cafè bisogna creare un’associazione, individuare un luogo di lavoro e mettere a disposizione del pubblico alcuni giorni e ore della settimana: il ricavato di ciascun intervento viene poi diviso tra il riparatore (80 per cento) e l’associazione (20 per cento).
Info su https://it-it.facebook.com/repaircafeitalia/
In Italia i Repair Café, i Restarter e i gruppi di riparatori terranno nella Giornata Internazionale della Riparazione feste della riparazione in tante città per promuovere e condividere il significato della riparazione così che, la prossima volta che qualcosa si rompe, il riflesso non sia più quello di buttarlo via o di abbandonarlo in un ripostiglio, ma di provare ad aggiustarlo.
Potete trovare l’evento a voi più vicino sul sito della Open Repair Alliance che mantiene la mappa aggiornata di tutti gli eventi previsti. https://openrepair.org/international-repair-day/2022-events/
Una settimana dopo, domenica 23 ottobre, si terrà a Milano il Primo Repair Day Contest dove, presso il GreenParlor, sei squadre di riparatori, più o meno esperti, si sfideranno a chi riuscirà a riparare più dispositivi in 150 minuti.
Nel più puro spirito della riparazione comunitaria, le squadre lavoreranno in modo collaborativo, sbirciando quello che fanno i vicini, commentando, scambiandosi attrezzi, suggerimenti e pezzi di ricambio.
Sanno premiate l’efficacia e l’efficenza nella riparazione, ma anche la creatività, con il premio Gambiarra, dal portoghese brasiliano “Soluzione improvvisata per risolvere un problema con quello che si ha sotto mano“.
Riconoscimenti anche per l’eleganza, con il premio Kintsugi, dall’arte giapponese della saldatura dorata che consiste nell’aggiustare gli oggetti di ceramica rotti mettendo in evidenza il punto di rottura e la riparazione così che l’oggetto possa raccontare la sua storia.
Ed infine sarà premiata anche la caparbietà, premiando la squadra che pur non riuscendo a portare a buon fine le sue riparazioni, non si è scoraggiata.