In principio l’agricoltura era considerata una forma di economia circolare: nessun sottoprodotto veniva sprecato ma nella maggioranza dei casi veniva riutilizzato e valorizzato.
Fortunatamente con la crescente sensibilità ed attenzione all’ambiente, la visione dell’economia agricola sta subendo un’inversione di rotta, tornando alla circolarità che la contraddistingueva agli inizi ma non è stato sempre così.
Negli anni 70 tra gli imprenditori agricoli italiani, si era fatta strada la visione lineare dell’economia, in cui scarti e sottoprodotti diventano rifiuti e come tali vanno fatti smaltire a qualcunaltro, le rese colturali erano maggiori ed il lavoro degli agricoltori era alleggerito.
La popolazione mondiale è poi raddoppiata e c’è stato un aumento del fabbisogno di risorse, i governi stanno sviluppando un’attenzione crescente al cambiamento climatico, che sembra pesantemente compromesso da uno sfruttamento incontrollato delle risorse.
Per queste ragioni, il tema della circolarità in agricoltura è tornato ad essere centrale.
Secondo la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), i sistemi agricoli offrono numerose opportunità di applicazione dell’economia circolare. Tra queste, una delle più utili e concrete è il compostaggio dei sottoprodotti animali e vegetali presenti all’interno dell’azienda agricola.
Riuscire a compostare materiali organici come il letame, la pollina (le deiezioni dei polli), i residui delle potature o le stoppie colturali significa convertire in risorse i sottoprodotti che, altrimenti, avrebbero un costo di smaltimento – sia esso ambientale o economico.
In più, questo processo fornisce agli agricoltori uno strumento prezioso ed economico, che migliora notevolmente la qualità del suolo creando un ambiente resiliente e più ospitale per la crescita delle colture. Infatti, il compost migliora la capacità del suolo di stoccare gli elementi nutritivi e l’acqua, ne incrementa l’aerazione, riduce il rischio di erosione e promuove l’attività degli organismi benefici che vivono nel suolo.