In Svezia, paese che si contraddistingue per la capacità di costruire case con materiali sostenibili, un gruppo di progettisti ha portato a termine una sfida più unica che rara, realizzare un grattacielo in legno che potesse anche assorbire la CO2 presente nell’aria. Ci saranno riusciti?
Il settore edilizio è ritenuto uno dei più dannosi per la salute dell’ambiente, lo conferma un rapporto stilato dalla Global Alliance for Building and Construction. Analizzando i dati raccolti, è emerso che le costruzioni, i materiali e gli edifici del settore edilizio sono responsabili del 39% delle emissioni di anidride carbonica disperse nell’ambiente.
Si stima infatti che il settore edile sia responsabile del:
39% della quantità di anidride carbonica mondiale dispersa nell’aria;
36% del consumo globale di energia elettrica;
50% per l’estrazione di materie prime;
1/3 del consumo globale di acqua potabile.
Questo segnale di allarme ha mosso una sfida a costruttori e progettisti che in Svezia si sono lanciati in una impresa alquanto singolare: realizzare un nuovo grattacielo in legno, in grado di assorbire anidride carbonica e in controtendenza rispetto all’industria edile, tradizionalmente soggetta a emissioni di Co2.
Nasce così il Sara Cultural Centre: alto 20 piani e 75 metri, prende il nome da una popolare autrice svedese che arricchisce lil landscape di Skelleftea, città svedese impegnata nella lotta al cambiamento climatico.
“Tutti pensavano che fossimo un po’ pazzi a proporre un edificio come questo in legno – dice Robert Schmitz, l’architetto che ha realizzato la costruzione -. Siamo piuttosto pragmatici e ci siamo detti che se non si può fare tutto in legno, almeno una parte di esso doveva essere realizzata in questo modo. Ma durante il processo di progettazione tutti abbiamo concordato sul fatto che fosse più efficiente costruire l’intero edificio in legno”.
Il centro culturale ospita sei palcoscenici teatrali, una biblioteca, due gallerie d’arte, un centro conferenze e un hotel di 205 camere. Per realizzare questa opera sono stati utilizzati oltre 12.000 metri cubi di legno, prelevato da foreste a soli 60 chilometri dalla città. Il progetto fa parte di un più ampio sforzo di Skelleftea di liberare l’industria edilizia locale dall’uso di materiali dannosi per l’ambiente.
Come può un edificio “ripulire” l’aria che i cittadini respirano? Il legno utilizzato assorbe l’anidride carbonica, trattenendola dall’atmosfera e immagazzinandola per sempre.
I responsabili del Sara Cultural Centre, la seconda torre in legno più alta del mondo, sostengono che il grattacielo catturerà nove milioni di chilogrammi di anidride carbonica durante il suo arco di vita. Ma la sostenibilità dell’edificio non si ferma qui.
Questo nuovo progetto vanta anche una indipendenza energetica, realizzata tramite un sistema di pannelli solari in grado di alimentare l’edificio e di immagazzinare l’energia in eccesso nel seminterrato.
Il centro culturale può “comunicare” con le strutture vicine e distribuire l’energia in eccesso quando necessario, secondo quanto previsto dagli architetti.
“Un sistema di intelligenza artificiale analizza il consumo energetico dell’edificio e può decidere come farlo funzionare in base ai livelli di energia disponibili”, afferma Patrik Sundberg, business unit manager dell’azienda energetica locale Skelleftea Kraft. Sundberg sostiene che, col tempo, il grattacielo “imparerà” le esigenze energetiche dell’edificio. “Il sistema di intelligenza artificiale che aiuta il grattacielo a prendere queste decisioni ogni minuto, 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.
Le costruzioni in legno non sono una novità a Skelleftea, che può contare sull’abbondanza di foreste nelle vicinanze per costruire i suoi edifici fin dal XVIII secolo. Da un imponente ponte in legno che attraversa il fiume locale a un più recente garage a tre piani nel centro della città, tutto a Skelleftea sembra fatto con gli alberi che la circondano. E nella maggior parte dei casi è davvero così.
Con la popolazione della città destinata a crescere nei prossimi anni (da 72.000 a 80.000 abitanti entro il 2030), gli abitanti sono desiderosi di mantenere viva questa tradizione verde per le nuove generazioni.
Questo è un altro vantaggio del legno, che attualmente rappresenta oltre il 20% di tutti i nuovi edifici multipiano in Svezia. Tomas Alsmarker, responsabile dell’innovazione di Swedish Wood, afferma che negli ultimi cinque anni il Paese ha assistito a un enorme cambiamento nei materiali da costruzione. Per oltre un secolo la Svezia ha vietato le case in legno con più di due piani. Ora è il materiale preferito nel Paese con la più alta percentuale di foreste in Europa. “Per tutti gli edifici fino a otto piani di altezza la questione non è se sia possibile realizzarli in legno – dice Alsmarker -. Bisognerebbe chiedersi perché non dovremmo farlo in legno”.