In tempi di crisi energetica, ognuno di noi pensa a come poter ottenere energia verde e a basso costo, tra le varie opzioni ci sono i cosidetti “impianti fotovoltaici da balcone”. Ma come funzionano?
Secondo la Commissione Europea, le fonti di energia non fossile potrebbero sostituire quasi la metà della potenziale carenza di gas e, per questo, è stato proposto un nuovo regolamento provvisorio di emergenza, affinché sblocchi importanti progetti nei prossimi dodici mesi.
Il caro bollette e i timori legati alla carenza di energia e gas hanno acceso l’attenzione degli stessi consumatori sulla possibilità di andare off-grid e rendersi indipendenti dalla rete elettrica, fornendo alla propria abitazione energia 100% green e sostenibile, per esempio grazie a impianti fotovoltaici domestici in grado di sfruttare l’energia pulita e gratuita del sole.
Le soluzioni che ci vengono proposte sono sempre più numerose: oltre all’impianto fotovoltaico fisso – che richiede costi, tempistiche e caratteristiche della casa più impegnativi – esistono gli impianti cosidetti “da balcone” o più correttamente indicati come “plug and play” portatili e removibili, che possono essere collocati sia sul balcone, che in giardino o utilizzati anche in viaggio (ad esempio in camper o in campeggio).
In Italia c’è una azienda che si occupa proprio di questo, Bluetti, e che offre una guida su come “comporre il proprio impianto plug and play”, info su https://it.bluettipower.eu/
Che sia fisso o plug and play, cuore dell’impianto fotovoltaico sono i pannelli solari, che raccolgono la luce solare e la trasformano in energia elettrica. È dunque fondamentale, per chiunque voglia cominciare ad alimentare la propria casa o alcuni dispositivi con l’energia pulita, conoscere i diversi tipi di impianti e di pannelli solari, tenendo in considerazione una serie di caratteristiche e fattori.
1 – Fisso o mobile? Le valutazioni da fare – La prima cosa da fare è valutare il tipo di utilizzo che si vuole fare con il proprio impianto fotovoltaico, tenendo in considerazione anche le peculiarità della propria abitazione. In questo modo sarà possibile decidere se installare un impianto con pannelli fissi sul tetto oppure se preferire un impianto plug and play, con pannelli mobili o da balcone.
Il fotovoltaico plug and play non necessità di particolari autorizzazioni, ma qualora si colleghi alla rete domestica per trasferire l’energia prodotta bisognerà comunicarlo al proprio distributore. Ancora più facile è qualora ci si doti di una batteria: in questo caso l’energia prodotta, invece di essere immessa in rete, verrà accumulata e potrà essere utilizzata all’occorrenza come e dove si vuole, senza intervenire a livello tecnico e burocratico.
2 – Scegliere i pannelli più adatti – Nella scelta dei pannelli bisogna considerare la loro potenza, valutando il proprio fabbisogno energetico. Se, ad esempio, il fabbisogno energetico della propria abitazione è mediamente di 500W, per soddisfarlo si deve optare per un impianto con pannelli da almeno 800W, dove i 300W in più compensano le perdite di efficienza e altre variabili impreviste che possono influire sulla quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto.
Nel caso in cui si vuole accumulare energia in una batteria, è necessario controllare il voltaggio dei pannelli in relazione a quello delle batterie, che si suddividono in 12V, 24V, 48V. Per evitare di sovraccaricare e rovinare gli accumulatori, è infatti fondamentale che i due sistemi siano bilanciati. Inoltre, bisogna dotarsi di connettori compatibili che permettano di collegare i pannelli al sistema di accumulo.
3 – Scelta della batteria – Per accumulare l’energia prodotta e non utilizzata per alimentare i dispositivi durante la notte o quando è nuvoloso, è dunque fondamentale dotarsi di un sistema di accumulo (batteria).
Per stabilire la corretta capacità della batteria per il proprio impianto è necessario capire quanta energia deve essere accumulata: ad esempio, con un pannello solare da 200W a 12V e 5 ore di massima esposizione solare, l’impianto fotovoltaico genererà fino a 1 kWh al giorno.
Se si vuole utilizzare questa energia per alimentare piccoli elettrodomestici o dispositivi elettronici sarà necessaria una batteria con una capacità di almeno 2kWh fino ad arrivare ad accumulatori in grado di trattenere ed erogare fino a 12kWh, come l’AC300 prodotto da Bluetti. La potenza accumulata da AC300 permette, ad esempio, con un singolo modulo, di alimentare un forno per 3 ore, un frigorifero per 10 e un microonde fino a scaldare 45 pasti.
4 – Gli inverter – Componente essenziali di tutti gli impianti fotovoltaici, siano essi portatili o fissi, sono gli inverter, necessari per convertire la corrente continua prodotta dai pannelli solari portatili in corrente alternata.
Nel caso di un impianto solare portatile autonomo, l’inverter dovrebbe avere una capacità sufficiente a gestire il wattaggio combinato di tutta l’elettronica che si utilizzerà in qualsiasi momento ed inoltre è consigliabile che abbia una capacità dal 25 al 30% superiore al wattaggio netto di tutti i dispositivi utilizzabili, come margine di sicurezza per i picchi imprevisti.
Per semplificare il collegamento tra impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, Bluetti ha integrato gli inverter all’interno delle proprie batterie, utilizzando soprattutto inverter ad onda sinusoidale pura che assicurano una maggiore efficienza.
.. e buona energia a tutti!