L’Italia è un paese per auto, ma non per bici secondo il rapporto “Clean Cities” pubblicato da Clean Cities, Fiab, Kyoto Club e Legambiente. Ma si fa abbastanza per favorire gli spostamenti su due ruote?
L’Italia non è un paese per bici: è questo il sottotitolo del rapporto “Clean Cities” pubblicato da Clean Cities, Fiab, Kyoto Club e Legambiente.
Dati alla mano, il nostro paese investe nell’auto circa 100 volte in più di quanto invece nella bicicletta. Se infatti tra il bonus per l’acquisto di biciclette e ciclabili urbane ed extraurbane si parla di poco più di un miliardo di euro, per il settore automotive si sommano complessivamente 98 miliardi di euro. Una differenza astronomica.
Il sostegno diretto per l’acquisto di biciclette da parte del Governo Italiano – o di altri mezzi per la mobilità sostenibile leggera – ha visto un contributo totale di 300 milioni di euro. A questi vanno sommati i 600 milioni di euro stanziati per la costruzione di ciclovie turistiche e ciclabili urbane, e i fondi stanziati a partire dalla Legge di stabilità del 2016. Facendo tutti i conti fino al 2030 si parla in tutto di 1 miliardo e qualcosa.

Come dimostra il report “L’Italia non è un paese per bici” a dimostrare che c’è ancora tantissimo da fare sul settore della mobilità leggera e sostenibile. Anche perché è impossibile non fare dei confronti con altri paesi, a partire da quelli del nord.
Tra il 2015 e il 2020 le città italiane (e più nello specifico capoluoghi e città metropolitane) hanno incrementato del 20,8% la quota di ciclabili, arrivando a un totale di 857 chilometri di ciclovie.
Milano ha aggiunto 96 chilmometri, Venezia ne ha aggiunti 47, Brescia 46, e via dicendo. Ma, guardando alla media delle città italiane, si parla pur sempre di 2,8 chilometri di ciclabili ogni 10mila abitanti. Considerando peraltro che in diverse città non esiste nemmeno una pista ciclabile: si pensi a Trapani, a Catalnisetta, a Campobasso, a Chieti e a Vibo Valentia. Ci sono città particolarmente virtuose, in Europa, che presentano numeri del tutto differenti: a Ghent e a Helsinki ci sono 20 chilometri di ciclabili ogni 10mila abitanti, ad Amsterdam e ad Anversa 15, a Copenaghen 9.
Il gap è immenso: per colmarlo e per rimettersi al pari con il resto del continente, le città italiane dovrebbero costruire 16.000 chilometri di ciclabili in più rispetto a quelle attualmente presenti, per arrivare a 21mila chilometri totali entro la fine del decennio. Tradotto in soldoni, servirebbero 500 milioni di euro all’anno, circa il 3,5% di quello che è già stato stanziato per il mondo dell’auto.